La donna, emblema di cortesia

[La donna, emblema di cortesia _ società cortese e valori civili]

Le canzoni di gesta riflettevano forme di vita feudale ancora semplice e rudi, ma nel corso del XII secolo, si ha un ingentilimento dei costumi e si affacciano forme più raffinate ed eleganti. I centri della vita associata degli aristocratici sono le corti dei grandi signori feudali. Le idealità cavalleresche della classe feudale trapassano così nell’ideale cortese.

Alle virtù militaresche, quali onore, lealtà, prodezza e fedeltà, si aggiungono altre virtù dette civili: liberalità o larghezza, disprezzo di ogni meschino attaccamento all’interesse materiale, è un ideale che riflette la mentalità propria di una società che vive sullo sperpero e non sull’accumulo; magnanimità, capacità di compiere gesti sublimi di rinuncia e sacrificio; misura, sapiente dominio di sé.

La cortesia è un ideale di pochi, respinge i villani, contadini che lavorano, perché considerati rozzi. L’antitesi cortesia-villania è uno dei fondamenti della concezione della vite di questa elite.

L'amor corteseIn questa concezione acquista un rilievo primario la donna, simbolo stesso di cortesia e di gentilezza. Essa ingentilisce tutti coloro che vengano a contatto con lei. Diventa, quindi, il centro ideale della vita associata delle elites.
Il culto della donna diviene il tema dominante della letteratura di questo periodo, e si traduce in una particolare concezione dell’amore.

4 pensieri su “La donna, emblema di cortesia

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