Le convenzioni della poesia

[Le convenzioni della poesia _ analisi metrica]

Genere:

  1. sonetto, formato da due quartine e due terzine di endecasillabi
  2. ballata, articolata da strofe che riprendono ritornelli di tre o quattro versi, che alterna endecasillabi e settenari secondo schemi liberi
  3. canzone, alterna endecasillabi e settenari
  4. ode, vario raggruppamento di versi in quartine, sestine, ottave

Verso:

bisillabo, trisillabo, quadrisillabo, quinario, senario, settenario, ottonario, novenario, decasillabo, endecasillabo, dodecasillabo. Esiste inoltre il verso libero, che può assumere varie misure, ben più corte ben più lunghe di quelle tradizionali, ma assegna un’importanza fondamentale alla disposizione grafica delle parole.

Rima:

  1. AA BB, baciate
  2. AB AB, alternate a coppie alterne
  3. AB BA, incrociate
  4. ABA BCB, incatenate
  5. ABC CBA, invertite

Esistono, inoltre, la rima interna e la rima al mezzo. La prima collega due parole, una delle quali è interna al verso. La seconda si ha quando la rima interna cade a metà verso.

Strofa:

distico, terzina, quartina, sestina, ottava. Esiste, anche, la stanza o strofa libera. Né strofe, né versi, né rime hanno uno schema fisso.

Durata dei versi e delle pause

3 pensieri su “Le convenzioni della poesia

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